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Piemonte2023-07-12T08:02:43+00:00

Piemonte

In mezzo alle colline che a sud, tra Grisignana e Portole, delimitano il Carso, appollaiato su un cocuzzolo a 240 m s.l.m., c’e Piemonte. E da sempre paese agricolo dai campi ben coltivati, di oliveti e frutteti, dove pero si conciava anche la pelle bovina per la fabbricazione di calzature. La cittadina aveva una doppia cinta muraria, in parte tuttora visibile, su cui si aprivano due porte, delle quali oggi soltanto una e ancora individuabile. Sopra la porta ci sono alcuni bassorilievi antichi e lo stemma della famiglia Contarini, che possedette il feudo per tre secoli. Una stradina lastricata conduce al colle dove si trova l’antica chiesa della Beata Vergine Maria del S. Rosario con il campanile. La chiesa ha un’abside circolare ed un portale ad arco acuto, datato 1879, anno dell’ultima ricostruzione.

E stata costruita nel XVI secolo e rinnovata nel 1634, quando dei quattro altari antichi non ne rimasero che due. Possedeva lampade e candelabri d’argento del VIII secolo ed uno splendido calice con medaglioni smaltati del 1476. Alla fine del XVIII secolo la chiesa lo vendette e poi fini nella collezione Rotschild. Ora si trova al Louvre, a Parigi.

L’ostensorio gotico con la raffigurazione della Vergine Maria, di S. Giovanni Evangelista e Cristo che esce dal sepolcro, risale al 1849. Accanto alla chiesa si trova l’imponente Castello di Piemonte, dell’XI secolo, conosciuto come palazzo dei nobili Contarini. All’interno c’e una casetta con la scritta “Hosteria di Valentino Valle”, costruita nel 1579. Fuori della porta settentrionale e stata costruita la grande chiesa dei SS. Giovanni e Paolo, la nuova parrocchiale, rinnovata nel 1792. E arricchita da quattro lesene e l’abside e circolare. Ha cinque altari e ricche decorazioni. L’altare della Beata Vergine Maria del S. Rosario e stato donato alla chiesa nel 1792 dal nobile Besenghi. A fianco del tetto s’innalza un piccolo campanile a vela in pietra arenaria.

Verso valle, prima della porta ancora esistente, si trova una chiesetta del 1556, dedicata a S. Rocco, e a circa 1 km a nord della chiesa parrocchiale c’e un cimitero con la chiesetta di S. Andrea. Piemonte fu abitata fin dall’antichita, ne fanno testimonianza gli oggetti d’epoca preromana, le tombe e le iscrizioni romane. Sono state rinvenute tracce di quella che potrebbe essere la prima strada consolare che attraversava l’interno dell’Istria. Nel 1885 vi fu rinvenuta una lapide sepolcrale a ricordo di alcuni personaggi storici. L’antico nome di questa cittadina medievale s’identifica nella forma italiana di Piemonte, conosciuto fin dal 1102, quando il marchese d’Istria Ulrico II lo dono al patriarca d’Aquileia. In documenti del 1341 e del 1508 viene anche chiamato Pyamont o Poymont. Nel 1427 i tedeschi lo chiamarono Pemund. Nel 1300 Piemonte appartenne ai conti di Pisino. In seguito divenne proprieta di Venezia, che lo contese alle schiere croate del conte di Veglia. Piemonte venne invano attaccata dai Triestini del patriarca Lodovico de’ Della Torre e dal loro vescovo Negri, che in quel tempo erano in guerra con il conte di Pisino. Nel 1374, il borgo cadde sotto il dominio austriaco e fu elevato allo stato di feudo. Sottoposto ad un capitano, ebbe un’amministrazione separata, un proprio urbario ed un governatore.

Alla fine del XIV secolo inizia sul territorio la lenta immigrazione di famiglie croate. Il governo austriaco era solito assegnare la Signoria di Piemonte dietro una tassa annua, per cui i proprietari furono molto numerosi. Dopo il 1412, Piemonte venne piu volte presa d’assalto da Venezia durante le guerre contro gli ungheresi, i turchi e gli austriaci. Cio duro fino al 1511, quando venne riconquistata in via ufficiosa, ma l’annessione venne ratificata soltanto in seguito con il trattato di Vorminga. Nel 1530 la Signoria di Piemonte venne messa all’asta, a Venezia, e assegnata a Giustignano Contarini. I suoi eredi la tennero fino al XIX secolo, quando cadde sotto il dominio di Napoleone, e non molto tempo dopo, di quello austriaco. L’efficiente governo austriaco porto prosperita al paese, specie con la costruzione della linea ferroviaria a scartamento ridotto, chiamata “Parenzana”. Lo sviluppo del commercio contribui ad intensificare la produzione agricola, in particolare quella frutticola e orticola. Fiori l’artigianato. Durante il governo austriaco come anche di quello italiano, Piemonte ebbe la posta, la scuola, due negozi, l’oleificio ed altri esercizi artigianali. Nel 1943, il movimento antifascista coinvolse anche Piemonte, e gli antifascisti croati ed italiani lottarono assieme contro l’occupatore tedesco. Con il Trattato di pace di Parigi, Piemonte tocco alla Jugoslavia. Per cause economiche e politiche segui un esodo di massa, tanto che delle venti famiglie d’un tempo, ora nella cittadina non e rimasto che una quarantina di persone. Questo borgo cinto da mura e da torri stupisce per la perfezione architettonica delle sue costruzioni. A chi desidera percorrere l’Istria per vedere e conoscere la sua storia e la sua cultura, una visita e d’obbligo.

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